Roberta Di Mario, la doppia anima de “lo stato delle cose”

Musicista, compositrice, autrice, cantautrice e pianista. Riescono a convivere tra loro tutte queste componenti e qualcuna prevale sulle altre?

Si assolutamente riescono a convivere perché io sono un insieme di tutto questo, non ero così all’inizio. Ho fatto una ricerca, ho cercato di capire davvero chi volessi essere e con l’impegno, con la volontà col lasciare influenzare da quelle che erano le mie capacità e dai miei desideri sono riuscita a far si che tutte queste figure potessero convivere insieme. Forse prevale la musicista pianista perché suono il piano da quando avevo cinque anni quindi è la cosa che faccio da più tempo e lo vivo in modo così naturale per cui credo che sia la cosa che prevale di più all’interno di quella che è la mia attività artistica. Però ognuna di queste figure ha sicuramente uno spazio importante ed ognuna non potrebbe esistere senza le altre.

roberta-di-mario-1 “lo stato delle cose”, come mai questo titolo e qual è lo stato delle cose oggi?

Lo stato delle cose è un verso della canzone che, appunto, apre il cd ed è da li che ho preso spunto per il titolo. Lo stato delle cose a livello più artistico è proprio questa mia progettualità doppia e quindi dal punto di vista artistico è così che voglio sia rappresentata il cantautorato ed il pianismo contemporaneo.

Riguardo alla società in perenne incertezza, ecco se ci fosse più consapevolezza delle proprie capacità, se ci fosse l’idea di più altruismo invece che l’interesse personale penso che le cose potrebbero andare sicuramente meglio.

Hai accompagnato la mostra internazionale di Botero. Ci racconti questa esperienza?

E’ stata un’esperienza molto interessante che ha anche ufficializzato questo mio terzo progetto artistico che spero di intraprendere il prima possibile che è la strada delle colonne sonore. Mi è piaciuto tantissimo, ho unito alla mia musica le immagini ed il mio pubblico mi dice spessissimo che la caratteristica della mia musica e’ proprio quella di rievocare immagini. Penso di aver fatto un buon lavoro ed avere concretizzato attraverso la musica questa mia capacità. E’ stato un onore dare la musica a queste immagini che accompagnavano le opere del maestro Botero e spero di continuare su questa strada perché è stata un’esperienza bellissima.

Hai aperto i concerti del tour con Roby Facchinetti, come è nata questa collaborazione?

La collaborazione è nata perché il mio manager segue l’ufficio stampa di Roby Facchinetti ci siamo incontrati a Roxy Bar, ci siamo piaciuti molto, mi stima tantissimo, dice che sono un’artista straordinaria e ci teneva ad avere queste aperture di quindici minuti di musica sia strumentale che cantautorale. Mi sono posta in maniera molto umile ma, allo stesso tempo, molto professionale e quindi molto concentrata; il pubblico ha risposto benissimo ed è stata una cosa davvero bella. Roby mi ha invitato a seguire qualsiasi data del tour, per cui sceglierò le mete che potranno essere anche un po’ più giuste.

La collaborazione col maestro Cantarelli?

Bellissima collaborazione di crescita, mi ha insegnato tante cose ed ha permesso di far emergere anime mie. Poi finalmente un produttore vicino casa, senza dover prendere aerei e fare lunghi viaggi

Prossimi appuntamenti?

il 6, il 13 ed il 27 giugno tra appuntamenti sono stata scelta come artista residente alla Feltrinelli di Firenze e quindi in questi tre appuntamenti racconterò chi sono. Il primo appuntamento sarà legato alla musica classica, il secondo appuntamento saranno le colonne sonore ed il terzo appuntamento sarà “lo stato delle cose” quindi la musica cantautorale.

A seguire poi ci saranno tutte le altre date del tour attualmente in definizione.

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