“Le Commesse”, il tuo nuovo singolo, come nasce e di cosa parla?
E’ una scena che ho visto, ho rubato per 3 minuti la vita di un commessa, e ci sono finito dentro. E’ scoccata la scintilla, quando vedendola ho scritto “sono una vita che ripiegano la vita in uno scaffale”.
Il tuo “descrivere” le commesse, vale un po’ per tutti i lavori. Un po’ in tutti ci si trova costretti a fare “buon viso e cattivo gioco”, fingere di essere sempre contenti e disponibili.
Sinceramente, credo che fare buon viso a cattivo gioco, non serva a niente, prima o poi le emozioni vere salgono a galla e li dopo, non te la racconti più.
A te è mai capitato di trovarti in una situazione simile? Sia con te nel ruolo di cliente e sia nel ruolo di lavoratore.
E’ un po’ un mondo che mi appartiene a metà, per fortuna non sono nato con i social e questa cosa mi ha fatto subito capire la differenza tra finzione e realtà. Gli amici sono quelli con cui condividi le cene, la birra, il vino e ti racconti tutto, drammi e gioie, sono quelli per cui scrivo le canzoni.
Chi è Daniele Barsanti e quando scopre che la musica poteva divenire la principale attività della sua vita?
Daniele Barsanti è un 29enne innamorato delle canzoni, del brivido, delle emozioni, gli piace vivere a tutto tondo, senza compromessi anche con se stesso. Romanticamente parlando sono un esagerato nel bene e nel male. Devo tutto questo ad una canzone, Lucia, è tutto nato da li.
Stiamo vivendo un periodo particolare ove ad avere la meglio è la distanza. Per chi fa musica come si convive con questa situazione che taglia forse la parte più bella della musica, quella dei live, dell’incrocio degli sguardi e dello scambio di emozioni?
E’ un momento pesante, ma dobbiamo pur viverlo, altrimenti avremmo comunque perso qualcosa di irrecuperabile. I live mancano ovviamente, per adesso, guardiamoci negli occhi, fuori dai locali, dentro i bar, cosi questo ragazzo “si innamora di altre canzoni”.
“Le Commesse” ha anche un videoclip girato per le strade di Roma con protagonista una ragazza “la commessa” con la sua quotidianità e te che porti colore, la speranza che un qualcosa possa cambiare, la realizzazione di un sogno. Il video termina con il ritorno alla solita vita. Ma quanto è importante credere nei sogni? E tu quanto ci credi?
Io faccio parte di quei credenti un po’ pagani, che credono nei sogni ma che hanno bisogno di sporcarsi di vita per continuare a sognare.
Questo singolo anticipa un album a cui stai già lavorando. Puoi anticiparci qualcosa?
Autobiografico, romantico, drammatico, c’è la vita di un ragazzo che finisce i suoi 20 anni, nostalgia, notti in macchina, Zingarate, amore, vino, Pinot e Pirandello. Sarà un disco che vi farà sognare ma dentro le vostre vite.
Gabriella Sandrelli © Copyright Backstage Press. All Rights Reserved