Nella storia dell’Arte molte sono state le personalità che hanno saputo distinguersi per il loro contributo artistico, ma poche si sono distinte anche per il loro contributo umanistico.
Una fra queste è Leonardo da Vinci (Anchiano di Vinci, Firenze 1452 – Amboise, Francia 1519). Pittore, disegnatore, scultore, architetto, anatomista, inventore, ha dato il suo contributo a tutta la storia del Rinascimento. Da qui è considerato uno dei più grandi geni. Il suo modo di essere e di pensare lo ha sempre posto al centro delle più accese discussioni scientifiche ed artistiche dell’epoca.
Il periodo di cui ci occuperemo è senza dubbio quello pittorico, in cui Leonardo ha realizzato una serie di opere quasi tutte dal tema religioso: “Annunciazione” (1475), “L’Adorazione dei Magi” (1481-1482), “La Vergine delle Rocce” (1483), “La Gioconda” (1503-1505 o 1513-1515).
Prima di realizzare ogni sua opera, era solito preparare dei bozzetti per studiare al meglio la composizione e non solo. Egli, infatti, ha compiuto numerosi studi sull’anatomia del corpo umano, i quali oltre ad essere stati utili alla scienza, gli permettevano di conoscere meglio l’uomo e di rappresentarlo in modo realistico in ogni sua espressione. Il Rinascimento è un periodo storico in cui fioriscono le scoperte scientifiche con cui la Chiesa si trova al centro di numerose discussioni e Leonardo ne è protagonista con una delle sue opere più conosciute: “L’ultima Cena” (1495-1497). L’affresco, commissionatogli proprio dalla Chiesa, è la concentrazione di tutti i suoi studi scientifici (prospettiva), religiosi e anatomici. Leonardo decide di rappresentare il momento drammatico in cui il Cristo afferma“Qualcuno di voi mi tradirà”. Si può osservare lo stato d’animo dei Discepoli nello stupore di fronte al tradimento di un “amico” e, sembra quasi sentire il brusio delle voci che discutono e che si domandano chi possa essere.
L’opera è stata da subito al centro di polemica a partire dalla tecnica di realizzazione. Leonardo infatti, non era molto bravo nella tecnica dell’affresco così ha utilizzato una tecnica mista ad olio e tempera la quale ha accelerato i tempi di asciugatura del colore (non gli fu dato molto tempo per dipingere l’opera) ma al tempo stesso si è deteriorata molto in fretta anche per causa dell’umidità presente nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano.
Altre polemiche che hanno accompagnato l’opera nel tempo riguardano la composizione, i personaggi, gli oggetti e le tonalità di colore scelte dal pittore. Osservando l’opera infatti e precisamente la sesta figura da sinistra, è possibile notare come questa sembri una donna invece di un uomo (alcuni studiosi suppongono sia Maria Maddalena), vestita con gli stessi colori della veste del Cristo ma in modo alternato in una posizione perfettamente speculare. Nel gruppo di destra invece, altri studiosi hanno riconosciuto nell’uomo con la barba lo stesso Leonardo.
Si potrebbe continuare all’infinito con ipotesi e teorie varie su quest’opera e sul suo creatore, ma sta a noi scegliere a quale credere.
Per chi fosse attratto dai misteri nascosti nell’Ultima Cena, è in corso una mostra interattiva a Vigevano “Dentro l’Ultima Cena – Il tredicesimo testimone” all’interno della quale lo spettatore ha la possibilità di interagire con l’opera entrando a far parte di essa.
Marica Crisci © Copyright Backstage Press. All Rights Reserved