Ci presenti il suo lavoro.
“Estemporanee di emozioni”. È una raccolta di poesie e come si evince dal titolo ricco di emozioni. Divisi in cinque temi, ossia la musica la mia fonte di ispirazione primaria, attraverso l’essere donna nonché madre, generatrice del mondo. Attraverso i ricordi, i sentimenti e la mia arte. Leggendo le frasi emergono immagini che compaiono nei versi sciolti della mia poesia. Il libro è stato definito un viaggio nelle emozioni. Un groviglio di sentimenti, che si sciolgono man mano che il lettore inizia a leggere e a navigare in questo sogno. Ecco potrebbero essere dei bellissimi sogni rem. Li vedi con gli occhi leggendoli e comprendendo il significato che nascondono.
Quanto di lei è presente nel suo testo?
C’ è tanto di me, ci sono le mie emozioni, le mie paure, le mie passioni e la mia pittura. Tutto contornato dalle esperienze che ho fatto, che mi hanno formato. I dolori e le mancanze familiari che mi hanno fatto essere resiliente per migliorarmi ogni giorno. C’è il mio essere clowndottore, clownsociale, quelli con il naso rosso, il mio clown si chiama Miele. Essere volontaria nel sociale mi ha cambiata tanto anche nello scrivere e nel creare. Una ventata di malinconica allegria e leggerezza la vivo con bolle di sapone che fluttuano nell’aria con i sorrisi che non mancano mai. Tutto o almeno una parte si ritrova anche tra le pagine del libro.
Cos’è per lei la poesia?
La poesia è quel brivido a pelle d’oca che avviene. Quell’emozione che ti fa piangere, sorridere ed emozionarti. E ti fa battere il cuore. È terapia dell’anima, perché attraverso le parole si riesce ad entrare davvero in un’atmosfera unica e in ogni momento diversa. Mi è stata sempre compagna fedele, quando avevo un qualsiasi problema, prendevo la penna e iniziavo a scrivere. Davo vita al mio pensiero. Un po’ come faccio quando dipingo solo che uso colori e pennelli. Durante le mie mostre accostavo ad ogni tela una poesia. Riusciva ad accompagnare chi osservava il quadro verso il significato più profondo che magari ad occhio nudo non si vedeva.
Perché ha deciso di partecipare a CasaSanremo? E che cosa si aspetta da questa partecipazione?
Sono stata sempre alla ricerca di esperienze che mi facciano crescere come persona e come artista. Questa mi è stata proposta come un regalo che ho deciso di fare a me stessa e dopo un iniziale timore, mi sono detta perché no? Non mi aspetto nulla di particolare. Di fare quest’esperienza speciale. Di confrontarmi e di crescere come artista e scrittrice. Spero che ci siano momenti di condivisione con gli altri scrittori così da approfondire e comprendere meglio questo mondo chiamato CasaSanremo. E poi chissà farne qualcosa di grande e bello. Come una nuova creazione letteraria.
In questo momento storico così doloroso e difficile, qual è il ruolo che gli autori sono chiamati a svolgere?
Certamente hanno un ruolo importante. Sono testimoni di questo periodo. Hanno il compito adesso di dar voce a pensieri e parole che leggeremo in seguito. Sono di monito per incoraggiarci ad essere fiduciosi verso il futuro che ci aspetta. In questo momento siamo spaventati, disorientati. Abbiamo paura di abbracciarci, di stare vicini l’un l’atro. Bene io penso che mai come adesso siamo consapevoli di non dare nulla per scontato. Di vivere il momento. Di scrivere sempre e ovunque. Essere parte integrante della vita. Saperla sempre interrogare, conoscere ogni lato e diventarne anima vibrante sempre con occhi aperti verso nuovi orizzonti.
Ci regali una breve poesia dal suo testo.
Cuore Piange./Urla./Si ribella, batte e ribatte forte./ Un fumo incandescente gira intorno./ È disorientato e perso./Scintilla il languido fluido rosso./ Sussulta./ Vive./ Sviene./Ancora è ferito il mio cuore.
Valeria Marzoli © Copyright Backstage Press. All Rights Reserved