Il Circuito internazionale Napoli è l’arena degli eventi di karting più prestigiosi al mondo. Accanto alla pista, ci sono l’Hotel, il Centro Servizi, lo Spazio Cerimonie, la piscina con acqua salata più idromassaggio e l’area camping del complesso “Saturday”: un’offerta da far invidia alle Città metropolitane più importanti, almeno a livello europeo.
Dal 1999, la Città di Sarno, in provincia di Salerno, ospita il rinomato Circuito che occupa una superficie di circa 200.000 mq, comprendendo, nello specifico: la pista, le aree paddock, le aree per i servizi e le aree di ricezione ed ospitalità; un’area servizi per l’organizzazione e lo svolgimento delle gare, la segreteria di gara annessa all’area paddock con sala stampa per carta stampata, tv, web broadcasting e fotografi, postazione cronometristi, centro CCTV, infermeria di pronto intervento. Ancora, Tribune per 5000 spettatori. Da non dimenticare: due bar, un ristorante, un albergo ed area camping attrezzata… questa costruzione monumentale ha accolto le sfide più alte tra i talenti che sono poi approdati o approderanno in Formula 1.
Un complesso spettacolare che riflette la maestosità del Vesuvio e si adagia alle sue pendici meridionali, in una posizione fortunata che la collega strategicamente e velocemente a tutti i punti di interesse turistici ed economici della Campania. Questo fattore lo rende luogo ambito anche per soggiorni, per organizzare eventi lavorativi o per festeggiare cerimonie familiari. Adatto per professionisti o per bambini, sa cambiare veste grazie all’ampia gamma di spazi e optional a disposizione.
Il Circuito Internazionale Napoli in questi anni di attività è riuscito ad ospitare, con cadenza regolare, gare nazionali, europee e mondiali.
Gli amici di MediaVox Magazine erano presenti al Mondiale per Kart “Rotax Racing- RCM Grand Finals”, svoltosi a fine ottobre. Un’atmosfera unica con i migliori del Settore provenienti da tutto il mondo. Sportivi, tecnici, giornalisti, fotografi, videomaker, familiari, appassionati… colori unici, illuminati dai sorrisi di intere Famiglie. Lingue diverse. Età diverse. Stessi abbracci. Stessa voglia di gareggiare e divertirsi, gareggiare e vincere. Il mondo a portata di pista. Metafora e simbolo di un tempo ancora fatto di strette di mano e sguardi dritti negli occhi.
MediaVox Magazine ha intervistato per noi, colui che tutto questo non lo ha solo sognato e voluto ma lo ha realizzato con le sue idee e le sue risorse, insieme ai suoi cari e in particolare ai tre splendidi figli che sono la sua forza. Stiamo parlando di Giuseppe Sorrentino. Un uomo che ha deciso che vivere in un piccolo centro non è per forza un limite; un imprenditore che si è seduto alle tavole rotonde estere più prestigiose; una persona che pensa in grande ma rimane sempre con i piedi per terra. Chi lo conosce ci ha raccontato che per descriverlo bastano tre parole: umiltà, professionalità e cordialità.
Quando ha deciso di creare il Circuito internazionale Napoli?
La mia prima pista l’ho realizzata nel 1994: prima di allora avevo un’altra vita, un’altra attività. Gestivo una cava di pietre. Un giorno, a causa di problemi familiari, fui costretto a fermarmi, a lasciare tutto. Fu in quel momento che decisi di dare voce alla mia vera passione: i kart. E così acquistai un terreno di diecimila metri quadri, un pezzo di terra che trasformai in una pista di cinquecento metri. Ma non mi fermai lì. Nel 1997, la pista venne allungata, raggiungendo il chilometro. Fu allora che la mia passione, nata quasi per caso, si trasformò in qualcosa di molto più grande: un’attività seria, una sfida a cui dedicare anima e corpo.
Quando ha capito che la sua passione sarebbe diventata un lavoro?
Non sapevo nemmeno che esistesse una Federazione per questo sport, ma viaggiando per l’Italia imparai tutto quello che c’era da sapere. Mi immersi completamente e, passo dopo passo, bruciai le tappe per realizzare il mio sogno. Nel 1998, mandai la richiesta per ospitare i Campionati Europei e, l’anno dopo, nel 1999, ebbi l’onore di organizzare la prima prova. Da allora, per venticinque anni, ho saltato solo due gare.
Oggi, come ha fatto a diventare un’Eccellenza mondiale?
Oggi collaboro con una multinazionale, la BRP, conosciuta anche come Bombardier, che produce motori ultraleggeri. Ho partecipato alle loro gare finali nel 2016, nel 2019 e quest’anno, nel 2024. Ma la mia pista, il mio sogno, non è mai rimasta ferma. Ho continuato a comprare terra, un pezzo alla volta, lavorando sodo, fino ad arrivare a 280.000 metri quadri. In trent’anni l’ho modificata dodici volte, con l’ultima modifica proprio quest’anno. E oggi non c’è solo la pista: c’è anche un albergo di sessanta camere. Solo altre due attività come la mia, nel mondo, possono vantare un albergo in loco. Offriamo non solo gare, ma anche momenti di svago per le famiglie che noleggiano i kart e si godono il relax nelle nostre piscine, mentre i piloti sfrecciano in pista. La nostra struttura recettizia è aperta anche a famiglie, professionisti e turisti: organizziamo splendide cerimonie come compleanni, feste di laurea, battesimi, appuntamenti aziendali e, anche se non ospitiamo matrimoni per scelta, ogni evento qui è speciale.
Quanto un’attività così importante come la sua contribuisce allo sviluppo del Territorio?
Nel corso degli anni ho visto crescere il territorio attorno alla mia attività. Grazie alla mia pista, in un raggio di quindici chilometri sono sorti ottanta, forse novanta B&B, creando nuove opportunità di lavoro e migliorando l’economia locale.
Chi è la sua spalla forte?
A sostenermi in tutto questo c’è mio figlio, che sta per laurearsi e che mi aiuta tantissimo, soprattutto con le lingue. Anche se, posso dirlo, ho affrontato riunioni a Parigi, Montecarlo, Ginevra senza essere un esperto linguista. In questo settore servono visione imprenditoriali e capacità pratiche, oltre alle conoscenze teoriche.
Dal COVID come è cambiato il mondo dello Sport?
Dal 2020 il mondo dello sport è cambiato. La FIA si evolve continuamente e bisogna sempre essere al passo, sempre pronti a cambiare. Se fossi nato più a nord, forse la mia attività avrebbe guadagnato di più. Ma la soddisfazione più grande è stata portare questa realtà al successo rimanendo nel mio territorio, restando fedele alle mie radici.
A che cosa sta lavorando ora?
Per festeggiare i miei trent’anni di attività, organizzeremo una grande celebrazione, con fuochi d’artificio. Sarà un modo per celebrare un sogno che non solo si è realizzato, ma che continua a vivere e crescere, sotto gli occhi di tutti.
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