Manuel Foresta Colori Primari

Colori primari il tuo album di esordio. Colori che lasci nelle mani del pubblico ed a cui lasci il compito di mescolarli. Ci racconti questo nuovo lavoro?

L’album arriva da una gestazione molto lunga, per esempio all’interno ci sono canzoni nate quattro o cinque anni fa, quando ero ancora un ragazzino. E’ un album che racconta un pezzo della mia vita, un racconto che regalo alle persone ed è una cosa molto emozionante perché mai avrei pensato di raggiungere un traguardo del genere, specie con le difficoltà odierne.

Manuel Foresta_1Ci hai appena detto che questo lavoro contiene parte della tua vita, ci sono anche tre brani che portano la tua firma. Quanto è importante per un musicista avere pezzi propri in un album?

Nel momento in cui abbiamo cominciato a lavorare all’album, ho sentito l’esigenza di prendere dal cassetto in cui ripongo tutte le canzoni che scritto nel tempo e di sceglierne qualcuna da inserire nell’album stesso.

Avevo sempre pensato che da quel cassetto ove riponevo i mei pezzi di vita, scritti così a mano non sarebbe mai uscito niente perché ero molto timido, ma quando ho messo mano all’album ne ho sentito proprio l’esigenza perché, secondo me, le cose che vengono fuori da noi stessi sono molto più personali e difronte alla voglia di comunicare ogni tipo di inibizione sparisce.

C’è un brano del tuo album che si intitola “li chiameremo sogni” e descrive il concetto dell’ansia dei sogni, vista però come momento positivo e non negativo. Ci parli di questo brano?

Questo brano è molto autobiografico, descrive esattamente come sono fatto. L’ansia è un po’ il motore del mio modo di essere, ma col tempo ho capito che essa non va vista come un qualcosa di negativo ma sta a noi riuscire a mettere in moto i sogni e far si che si realizzino.

Questa canzone è un po’ un promemoria, cioè un ricordarsi che nel momento in cui non facciamo vivere la nostra ansia, abbiamo dei sogni forti in cui credere e che si esprimono per quello che sono e cioè dei sogni e non semplicemente degli stati d’ansia o frustrazioni.

Riguardo ai live, hai già una lunga esperienza, avendo aperto diversi concerti, in questi giorni hai cominciato a girare con tuoi concerti. Com’è stato l’impatto col pubblico e com’è lo scambio di emozioni nell’incrocio degli sguardi?

Sono state essenzialmente due le reazioni che mi hanno colpito, da un lato quella che ho avuto io personalmente perché non immaginavo che ciò potesse accadere per davvero, dall’altro lato poi è ciò che ho visto negli occhi delle persone, l’affetto che accompagnava la mia esibizione, un’intesa ed una forza che arrivava dall’affetto di tutte quelle persone che hanno partecipato ai miei concerti.

Quali i prossimi impegni?

Dopo questa prima fase di presentazione dell’album, ci sarà un tour vero e proprio e l’estate già si prospetta abbastanza impegnata.

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