A dieci anni dalla formazione del gruppo I Rio, ne scopriamo gli intenti al momento della formazione, i sogni che si sono formati man mano, l0impegno sociale e civile e infine i progetti futuri.
I Rio quest’anno festeggiano i dieci anni dalla fondazione della band, qual è il bilancio di questa esperienza?
Preferiamo non fare bilanci, speriamo solo che ci possano essere altri dieci anni se non più, per continuare a portare in giro musica e riuscire a divertirci. L’unica cosa che possiamo dire è che sono dieci anni di ricordi meravigliosi, sono state tutte esperienze che ci hanno fatto crescere sia culturalmente che musicalmente. Tutte le esperienze che abbiamo passato, volente o nolente, belle o brutte, ci hanno tutte aiutate a crescere.
In questi anni, tantissimi live, circa seicento. Uno degli ultimi quello al Live forum di Milano, com’è il vostro rapporto con la musica dal vivo?
Se non ci fosse musica dal vivo non esisterebbero sicuramente I Rio, è praticamente la nostra caratteristica esistenziale. Lo dice, appunto, la parola “dal vivo”, quindi vivo, noi portiamo le nostre emozioni e viceversa raccogliamo tutto quello che ci serve per poi riportarlo in studio e creare un disco nuovo. Per noi è importantissimo stare in giro, dal contatto con i nostri fans, i nostri amici, i parenti che alla fine del concerto entrano nel backstage, c’è uno scambio di tutto quello che portiamo in giro e viceversa quello che invece gli altri vedono attraverso i nostri occhi ed è quello che ci serve per continuare a fare questo mestiere e a tenere i piedi soprattutto per terra.
Com’è cambiata la musica nel corso degli anni e com’è fare musica oggi?
Quello che stiamo vivendo, forse è il periodo più buio che ho vissuto musicalmente, c’è poco interesse nei riguardi della musica perché ce ne è veramente tanta ed è stata secondo me anche sovra usata. C’è la musica dal salumiere, mentre ti cambi la gonna, mentre ti cambiano le ruote delle auto. La musica è veramente da per tutto non c’è più quell’attenzione, quella particolare voglia di ascoltarla in un momento di tranquillità.
Per quanto riguarda noi, eravamo partiti come una band di “casinari”, siamo ancora una band di “casinari” ma in questi dieci anni siamo cresciuti molto grazie anche alle esperienze che abbiamo vissuto, abbiamo suonato un po’ in tutto il mondo, in Brasile, in Messico, in Spagna, in Francia, in Polonia abbiamo fatto dei viaggi che ci hanno cambiato molto personalmente di conseguenza oltre che portare in giro il nostro rock and roll tutto italiano abbiamo cominciato a lanciare riflessioni, piccoli pensieri per stare meglio.
Qualche giorno fa, in concomitanza con l’arrivo della primavera, avete regalato ai vostri fans una versione particolare del videoclip “Fiori”, tra l’altro girata anche al Teatro sociale di Gualtieri a cui sei legato. Ce ne parli?
Abito lontano dal mio paese, oramai da diversi anni, il teatro di Gualtieri è stato il mio cinema di quando ero bambino ed erano più di 33-34 anni che non ci mettevo piede. Ho visto le foto di un mio amico che ci stava facendo dei lavori dentro ed abbiamo fatto questa cosa per i nostri fans. Noi siamo molto legati all’arrivo della primavera, alle stagioni di rinascita ed avevamo voglia di fare qualcosa in più. Abbiamo scelto “Fiori” perché è una canzone a cui siamo molto legati, tanto è vero che dà il titolo ad un nostro album ed abbiamo fatto questo video all’interno di questo teatro che insieme alle parole di Fiori si sposava benissimo. E’ comunque un tutto ad un amore del passato e girarlo all’interno di questo teatro mi ha portato alla mente veramente tanti ricordi e anche tanti fantasmi. Mi hanno emozionato molto, infatti poi il video è stato volutamente girato in bianco e nero, per dare quel qualcosa in più per dare proprio l’idea che si parlasse di una cosa del passato.
Nella musica de I Rio è molto presente l’ambiente ed il suo rispetto. Musica ad impatto zero è una componente che continuerà ad accompagnarvi?
Assolutamente si, abbiamo cominciato ad occuparci attivamente di ecologia nel 2009 quando abbiamo scritto il gigante, no che prima fossimo estranei al problema essendo molto legati alla terra perché veniamo tutti da paesi di campagna. Abbiamo cominciato a vedere che con la musica potevamo lanciare riflessioni su questi temi ed abbiamo cominciato appunto con questa canzone con la collaborazione di Fiorella Mannoia e Paolo Rossi, da li abbiamo lanciato il legame con Lifegate e più precisamente impatto zero ed i dischi a venire sono stati fatti tutti così. Stiamo cercando di fare sempre qualcosa in più, chiaramente non volendo strafare o emanando messaggi di rivoluzione ecologica ma solo facendo capire alla gente che con piccoli gesti con piccole azioni quotidiane si potrebbero già fare delle grandi cose.
“Terremosse” riporta la mente al terremoto dell’Emilia ed anche il videoclip è stato volutamente girato in quei luoghi. Quanto la musica può essere utile per non dimenticare?
Sempre, penso che la musica non possa cambiare la società ma possa essere un buon tramite, il remo di una barca per portare avanti delle cose. Insieme, credo che da soli non si possano fare grandi cambiamenti. Far riflettere e portare le persone su una stessa scia credo sia molto importante. Una canzone come “Terremosse” è stata scritta in un modo che non parla dell’evento tragico in prima persona, ma per dell’amore per la nostra terra. E’ una canzone di cui puoi parlare anche tra vent’anni riallacciandoti poi al discorso del terremoto. Noi l’abbiamo scritta così apposta, a parte che non saremmo stati capace di scrivere e raccontare il dramma, non fa parte delle nostre cose. Noi abbiamo voluto parlare del coraggio delle persone, che il giorno dopo si rialzano, si rimboccano le maniche e cominciano a ricostruire immediatamente.
Il vostro tour si avvia al termine, a maggio il raduno con i fans, cosa stanno preparando I Rio per il futuro?
Quest’anno sono dieci anni di musica per I Rio, per cui verso ottobre-novembre creeremo un grande evento per festeggiare questa data. Finiremo questo tour il 12 di aprile al Fuori Orario ci siamo inventati anche un contest sul web, abbiamo praticamente formato la band che ci supporterà. Ci saranno sorprese nei giorni a venire. In maggio come succede nella moda riapriremo il “Tour Fiori” primavera-estate, tiriamo fuori i vestiti leggeri e torniamo in tour. Torneremo in radio, presto, molto presto. A Maggio uscirà un nuovo singolo tratto da “Fiori” ed a settembre ci saranno diverse sorprese che ci guideranno verso l’evento del decennale. Per poi ripartire da gennaio con un discorso tutto nuovo.
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